È possibile comunicare strategicamente il proprio brand e svilupparlo al massimo, per renderlo libero di crescere efficacemente, creando valore economico e umano?

La risposta è SÌ!

Attraverso un modello di analisi personalizzato, la stesura di un piano di azione concreto e il trasferimento di competenze professionali, è possibile farlo.
La chiave di volta, da tenere sempre a mente, è la centralità dell’essere umano: i Clienti, i Collaboratori e la Comunità in cui si è inseriti.

Quando si parla della sopravvivenza del proprio brand o di crescita incontrollata, le competenze professionali sono sicuramente fondamentali, ma l’implementazione di una strategia di successo è un processo che richiede un grande focus di azione.

 

COSA DICONO DI ME

VISIONE

Al giorno d’oggi, i brand che tendono a crescere più velocemente e a costruire una maggiore fedeltà, sono quelli che hanno messo al centro della loro attività l’essere umano.
Così facendo, riescono a comprendere meglio il proprio posizionamento e a offrire molto più valore al mercato e alla comunità che li circonda. Se il Brand può “migliorare” la vita delle persone allora stabilisce connessioni molto forti.

In questo momento le persone stanno scegliendo le aziende, i prodotti e i leader che soddisfano i loro bisogni più profondi di partecipazione, di creatività, di comunità e di idealismo. Tutti coloro che interagiscono con tali realtà si sentono sicuri, soddisfatti e appagati nei rapporti con esse. Amano lavorare con o per loro, acquistarne i prodotti, investire su di loro e averle come partner.

 

CHI SONO

Sono Patrick Chiarvesio specializzato in comunicazione strategica e sviluppo del business, convinto sostenitore dell’approccio “Business To Human”.
Da diversi anni affianco imprenditori, capitani di aziende, organizzazioni istituzionali e leader durante le fasi di cambiamento o in situazioni di crisi.

Sono specializzato in interventi che hanno carattere d’urgenza dove il cambiamento è necessario in tempi brevi.
Questi tipi di progetti sono sempre stati i tratti distintivi del mio percorso professionale.

Studio, non solamente, la strategia, ma supporto anche l’esecuzione dei vari piani operativi.

Ho avuto modo di collaborare con importanti multinazionali come Omnitel, Adecco, NaturHouse, Vodafone, Eurospin, Gruppo Oeneo e altri ancora. Ma anche di lavorare con diverse PMI nel settore manifatturiero, retail/GDO, servizi e molti altri.
Inoltre, durante i 4 anni di direzione e vicepresidenza di una società di consulenza strategica e relazioni pubbliche, ben radicata sul territorio nazionale, operante sia in Italia che all’Estero, ho analizzato moltissimi modelli di business e il loro posizionamento, evidenziando così i principali punti di forza e di debolezza delle imprese italiane e estere.

In ambito istituzionale ho affrontato progetti di comunicazione strategica e di sviluppo delle relazioni pubbliche affiancando organizzazioni e figure di rilievo.
Credo che il maturare esperienze finalizzate alla crescita professionale e umana non debba mai fermarsi.

“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare.” L.D.V.

 

IL METODO LAVORATIVO

Oggi l’improvvisazione è molto pericolosa e costosa, in particolare in progetti di intervento per crisi o in quelli dedicati alla estione di crescite repentine, dove un passo falso potrebbe compromettere l’intero percorso. Ecco perché credo nell’applicazione di un metodo frutto di anni di lavoro e di continui aggiornamenti derivanti dagli  studi e dalle varie esperienze, sia passate che quelle che continuano a susseguirsi.

Sono convinto che sia necessario dosare il giusto  rigore affinché l’azione sia efficace, ma allo stesso tempo bisogna  applicare un approccio misurato, adeguandolo a ogni singola realtà e al capitale umano a disposizione. Il metodo deve aiutare ad avere maggiore sicurezza nell’intraprendere una direzione strategica e, di conseguenza, ad avere chiare le opportunità da cogliere e le minacce da evitare.

1.

Confronto e Progetto

Le intenzioni e le aspettative vanno chiarite fino dall'inizio. Investire tempo, risorse economiche e visione non condivise tra le parti, va evitato ancora prima di iniziare. Solo dopo si potrà definire il progetto: tempi - modalità - obiettivi.

2.

Analisi Interna - Esterna

Un lavoro complesso ma fondamentale. Un Piano Strategico efficace può essere sviluppato solamente sulla base di un’attenta e precisa fase di analisi, che va a toccare tutti gli aspetti legati al brand, alla sua identità, alle vendite, all'organizzazione e al marketing.

3.

Piano Strategico

Il piano strategico deve essere sostenibile dal punto di vista economico, organizzativo e motivazionale. L'impegno è quello di studiare un percorso mirato e attento, volto a differenziare il brand su tre punti cardine: Perchè si fa quello che si fa, come lo si fa e cosa si fa.

4.

Applicazione

Un progetto di cambiamento non può essere solo del manager, dell'imprenditore, del referente istituzionale. Quindi, oltre che essere assunto in prima persona da questi, l'operatività viene condivisa con le persone chiave dell’organizzazione, diventando poi il vero e proprio diario di viaggio per tutti.

5.

Controllo

Per evitare rallentamenti che porterebbero al blocco del progetto, si monitora in modo costante lo stato di avanzamento, riuscendo così ad intervenire tempestivamente nel momento in cui si potrebbero evidenziare aree di miglioramento o minacce. Questo aiuta l'organizzazione a svilupparsi con sicurezza e concretezza.

6.

Risultato

Tutto il grande lavoro fatto in precedenza serve unicamente a raggiungere, nei tempi prestabiliti, gli obiettivi individuati inizialmente. Inoltre, l’altro grande risultato è lasciare una realtà dotata di strumenti nuovi in termini strategici, di cultura aziendale e di competenze delle risorse, per poter proseguire un grande percorso futuro in autonomia.

alcuni numeri

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